Cosa fa la Regione sulle comunità energetiche
La Regione Emilia-Romagna ha scelto di dotarsi di una propria normativa sulle comunità energetiche, emanata con legge regionale n. 5/2022 del 27 maggio 2022. La legge individua le azioni di sistema e le misure di sostegno e promozione dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche, prevedendo l’erogazione di contributi e strumenti finanziari che accompagnino le comunità sin dalla costituzione e progettazione, fino all’acquisto e all'installazione degli impianti di produzione e accumulo. Non vengono trascurate le indispensabili iniziative di comunicazione, informazione e partecipazione dei cittadini sui temi dell’energia rinnovabile, dell’autoconsumo e della condivisione dell’energia, anch'esse finanziate dalle risorse economiche previste a bilancio.
Per l’attuazione, oltre il primo stanziamento inserito in legge di 200 mila euro per il 2022 e 150 mila per il 2023, la Regione intende utilizzare i nuovi fondi comunitari destinando almeno 12 milioni di euro del Fesr e rinforzando tramite l'Fse Plus le attività formative su impianti e tecnologie green. A ciò si affianca quanto previsto dal Pnrr nella Misura M2C2, investimento 1.2, che prevede per la promozione della costituzione di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo collettivo nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, per l'Emilia-Romagna ammontano risorse per circa ai 67 mln di euro e per la cui messa a terra si è in attesa delle disposizioni del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
La legge regionale, prevede, in primo luogo, l’erogazione di contributi e strumenti finanziari destinati a sostenere le comunità energetiche e i gruppi di autoconsumo collettivo sia nella fase di costituzione che nell’acquisto e installazione degli impianti di produzione e accumulo dell’energia e delle tecnologie necessarie alla realizzazione dei servizi offerti. Una delle specificità della legge è la volontà di concedere contributi maggiori per la costituzione di comunità energetiche rinnovabili a particolare valenza sociale e territoriale, composte da soggetti con fragilità economica, oppure da enti del terzo settore, enti proprietari di gestione di alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale, o situate in aree montane e interne del territorio regionale o, in alternativa, che realizzino progetti di inclusione e solidarietà in collaborazione con gli enti del terzo settore o con gli enti locali.
Inoltre, nell’ottica di premiare quegli enti locali particolarmente virtuosi nella lotta ai cambiamenti climatici, possono beneficiare di contributi maggiorati le comunità energetiche tra i cui membri sono presenti Enti locali che hanno approvato piani e/o strategie di adattamento e mitigazione, ad esempio aderendo ai Paesc o che abbiano messo a disposizione di terzi i tetti degli edifici pubblici o aree pubbliche per realizzare gli impianti.
In secondo luogo, la legge sostiene soggetti pubblici, e privati per la realizzazione di iniziative di comunicazione, informazione e partecipazione dei cittadini sui temi dell’energia rinnovabile e sulle forme di efficientamento energetico. Inoltre dà la possibilità di promuovere, in collaborazione con le Università e i Laboratori della rete alta tecnologia, la formazione e il rafforzamento delle competenze di enti locali e non solo, nelle procedure di avvio, costituzione, gestione ed animazione delle comunità.
Inoltre la legge impegna la Regione e gli enti locali ad individuare, entro un anno dall’entrata in vigore della normativa, i tetti degli edifici pubblici e le aree pubbliche da mettere a disposizione (anche a terzi) per l’installazione degli impianti a servizio delle comunità energetiche rinnovabili.
Oltre alle misure di sostegno, la legge contiene una serie di previsioni volte a garantire il monitoraggio della diffusione delle comunità energetiche e dei gruppi di autoconsumo sul territorio regionale e a verificarne, in corso d’opera, l’efficacia, attraverso un continuo confronto con i soggetti direttamente coinvolti. A questo proposito, è stata prevista l’istituzione di un Registro delle comunità energetiche rinnovabili della Regione Emilia-Romagna ed è stato istituito con delibera n. 1566/2022 un Tavolo tecnico permanente composto dalle associazioni maggiormente rappresentative a livello regionale, Anci E-R, Upi E-R, Enea, Rse nonché dai Cluster regionali competenti in materia e il Tavolo permanente regionale dell’economia solidale.
Per supportare le strategie regionali di promozione della diffusione e incentivazione delle comunità energetiche rinnovabili è stato anche sottoscritto un protocollo d’intesa con Ricerca sul Sistema Energetico - Rse che da sempre svolge un ruolo attivo nella diffusione delle comunità energetiche.
Per approfondire
- Decreto ministeriale 7 dicembre 2023, n. 414 (decreto CACER)
- Testo Integrato Autoconsumo Diffuso (TIAD)
- FAQ sulle comunità energetiche
- I Quaderni per la Transizione Energetica: Comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumatori n.1 - Introduzione ai modelli di condivisione dell'energia (2.16 MB)
- I Quaderni per la Transizione Energetica: Comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumatori n.2 - Principali modelli giuridici per la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili (1.51 MB)
- Regole tecniche per l'accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell'energia condivisa (2.28 MB)
- RECAH (Rural Energy Community Advisory Hub) - Guidance documents on setting up and maintaining rural energy communities - documenti in inglese relativi al progetto europeo RECAH sulle rural energy communities