Assoclima pubblica la quarta edizione del Libro bianco sulle pompe di calore

Da www.anima.it:
A tre anni di distanza dalla terza edizione del Libro Bianco sulle Pompe di Calore, a causa dei tumultuosi avvenimenti che hanno modificato molte abitudini e scoperto molti gangli vitali della vita economica e sociale anche del nostro Paese, abbiamo sentito il dovere di pubblicare una quarta edizione tesa a illustrare sinteticamente gli effetti e le ripercussioni di questo momento storico senza precedenti sul nostro sistema energetico ed economico.

Prima della pandemia da Covid 19 che, a partire da marzo 2020, ha colpito il nostro Paese, disponevamo di enormi quantità di energia, in gran parte importata dalla Russia, e i prezzi del kWh elettrico si aggiravano intorno ai 60 euro a MWh. Successivamente, con l’imposizione del lockdown, la produzione industriale si avviava ormai verso una graduale diminuzione dei consumi energetici a causa della scarsità di domanda; così, a breve, anche la materia prima necessaria alla nostra industria manifatturiera, per varie concause internazionali, iniziava a scarseggiare.

La situazione si è aggravata ulteriormente con la guerra provocata dall’invasione russa dello Stato sovrano ucraino e con la conseguente adozione di pesanti sanzioni verso la Russia che hanno comportato una drastica riduzione delle importazioni di gas naturale, petrolio e altri prodotti energetici. In quel momento i costi del gas e dell’elettricità si sono impennati a dismisura: il MWh elettrico ha raggiunto livelli mai visti in precedenza mentre il PUN, in alcuni precisi momenti, ha toccato prezzi addirittura superiori ai 600 euro a MWh (dieci volte superiore al periodo pre-pandemia).

La situazione era di fatto insostenibile e i riflessi dell’impennata dei costi energetici stavano provocando condizioni estremamente critiche, sia per le aziende sia per i cittadini. Si è poi venuta a generare un’inflazione “importata” che ha contribuito a ridurre il potere d’acquisto anche del reddito e dei risparmi.

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È chiaro che in un simile contesto la strategia energetica assume un’importanza fondamentale per il Paese, non solo dal punto di vista economico ma anche sul piano ambientale, della sicurezza degli approvvigionamenti e del sistema elettrico nazionale.

Di fronte a questo scenario, il risparmio di energia primaria tramite l’installazione di impianti a energia rinnovabile, sia elettrica, sia termica, appare non solo una scelta necessaria e consapevole ma un dovere civile; se inoltre, in tale contesto, ci si orientasse sempre di più verso impianti in grado di emettere segnali di prelievo, dialogando con altre tecnologie e con la stessa rete elettrica, o, addirittura, in grado di ridurre o interrompere il carico elettrico in caso di necessità su segnale dell’aggregatore, il contributo diventerebbe davvero rilevante per le singole utenze e l’intero Sistema Paese.

In prospettiva l’Italia può dunque risparmiare miliardi d’investimenti e rendere più stabile e sicura la rete elettrica. Per garantire la diffusione delle pompe di calore e delle smart heat pump è necessario stimolarne la domanda, non solo attraverso una ridefinizione degli incentivi nazionali destinati alle tecnologie efficienti e rinnovabili ma anche tramite l’introduzione di una tariffa elettrica dedicata che non risenta delle impennate marginali e sia svincolata anche dai costi del gas.

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