L’ACV invita nuovamente la GDO a scegliere il riuso


GDO: nella giornata internazionale dell’ambiente dedicata al contrasto dell’inquinamento da plastica c’è (nuovamente) posta per te. Alla luce dell’iniziativa finalmente intrapresa da un’insegna della Distribuzione Organizzata come NaturaSì con il supporto di Legambiente abbiamo inviato il seguente messaggio ai referenti delle principali insegne della GDO perché adottino il riuso in tutte le sue possibili forme. 

Gentilissimi,
qualcuno di voi potrebbe ricordare la nostra iniziativa “Mettila in Rete” , di ormai otto anni fa, che proponeva di mettere a disposizione un’opzione di sacchetto riutilizzabile nel settore ortofrutta. L’iniziativa è stata da noi caldeggiata durante le nostre tre edizioni della settimana nazionale “Porta la Sporta” partecipate da oltre 23 insegne della GDO che si sono succedute dal 2010 al 2013.

Da allora ci sono stati alcuni grandi cambiamenti : è aumentata l’informazione scientifica sull’inquinamento da plastica, è cresciuta l’attenzione dei media sul tema e pertanto anche la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’urgenza di affrontare il problema anche attraverso le scelte quotidiane.
Anche sul fronte europeo sono stati fatti grandi passi avanti. Lo scorso 22 maggio con l’approvazione in via definitiva delle quattro direttive sui rifiuti costituenti il cosiddetto «Pacchetto economia circolare», la comunicazione Strategia sulla Plastica e la proposta di direttiva per i 10 prodotti in plastica usa e getta (che impattano maggiormente sul marine litter), è stata inaugurata una transizione verso un modello di produzione più circolare che previene il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. L’opzione del riuso è promossa in tutte le direttive e comunicazioni della Commissione Europea come la migliore strategia per ridurre l’uso di contenitori usa e getta e gli stati membri sono invitati a fissare obiettivi nazionali di riduzione mettendo a disposizione prodotti alternativi presso i punti vendita, o impedendo che i prodotti di plastica monouso siano forniti gratuitamente.

Il provvedimento entrato in vigore lo scorso gennaio che obbliga ad utilizzare sacchetti biodegradabili è stato da noi criticato come associazione perché non riduce di fatto il consumo di risorse e per gli effetti collaterali che ha causato, tra i quali l’impedire l’uso di sacchetti riutilizzabili, eventualmente messi a disposizione dai supermercati, e contribuire all’aumento delle vendite dell’ortofrutta confezionata in plastica.

NATURASI’ ENTRA IN AZIONE
Il nostro plauso va oggi a NaturaSì che, con il supporto di Legambiente, ha deciso di uscire dalla situazione di stallo creata dai vari rimpalli decisionali ad opera delle circolari ministeriali (e dal parere del Consiglio di Stato) per lanciare oggi un’iniziativa per la giornata mondiale dell’ambiente  in cui verranno distribuiti 100 mila  sacchetti a rete riutilizzabili nei negozi specializzati del biologico NaturaSì e Cuorebio.
Come si può leggere su Greenreport.it o Repubblica, questa del gruppo EcorNaturaSì è la prima iniziativa di questo tipo in assoluto lanciata dopo l’entrata in vigore del provvedimento sui sacchetti biodegradabili che, secondo il Presidente del gruppo Paolo Brescacin  “vuole diventare esempio per tutta la grande distribuzione italiana”.  

Anche noi come associazione non siamo stati “con le mani in mano” e vi abbiamo :

A) PROPOSTO UN’ALTERNATIVA PER “AGGIRARE” la normativa sull’igiene che permetterebbe di fare a meno del sacchetto ortofrutta, ispirati da un’idea avuta da un supermercato di Sirolo nelle Marche. Si tratterebbe di mettere a disposizione dei clienti che non vogliono servirsi di un sacchetto monouso, un cestello ortofrutta con manici per trasportare alle casse gli acquisti di frutta e verdura pesata (senza sacchetto) alle bilance. Questo cestello potrebbe essere eventualmente dotato di un supporto dove fare aderire le etichette da presentare alle casse con un rivestimento di similtessuto sul quale le etichette possano aderire come nei modelli di sacchetto adottati da NaturaSì e Despar a Vienna.
Una volta pagato l’ortofrutta alle casse i clienti possono utilizzare le proprie borse o altri contenitori per trasportare gli acquisti sino a casa.
Questi cestelli ortofrutta potrebbero essere sanificati dal personale interno oppure essere affidati alla aziende di pooling che già gestiscono la logistica e la sanificazione delle cassette ortofrutta
riutilizzabili. Come associazione siamo membri di R1-Reuse e accaniti sostenitori del riuso dei contenitori sia come imballaggi primari che secondari e terziari  e crediamo che la GDO abbia al suo interno un potenziale di riuso enorme ancora da sviluppare.
B) ABBIAMO TROVATO UN’AZIENDA TESSILE DISPOSTA A PRODURRE UN PROTOTIPO di sacchetto in fibra sintetica su vostra richiesta che sarebbe non solamente un prodotto Made in Italy, ma anche Made Green in Italy.
Un eventuale sacchetto realizzato in filato da plastica riciclata potrebbe infatti ambire all’ottenimento di questa certificazione recentemente pubblicata in gazzetta ufficiale.

Restiamo pertanto in fiduciosa attesa di ulteriori adesioni al sistema riutilizzabile da parte vostra e resto (come sempre) a disposizione per ogni chiarimento o supporto in merito.

Cordiali saluti

Silvia Ricci
Responsabile campagne
Associazione comuni virtuosi

Video :
Iniziativa al Simply di Milano in occasione della settimana nazionale Porta la Sporta Aprile 2011
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